Fare giardinaggio con RA... sì, puoi!
Sì, faccio molte cose in modo diverso e alcune non le provo nemmeno. Soffro di artrite reumatoide da oltre 25 anni. Ho sostituito diversi giunti e alcuni sono stati raschiati e rimontati. Non sono un giardiniere professionista, solo un dilettante entusiasta.
Suppongo che la cosa più importante che ho imparato sia non provare a completare un compito grande in una volta sola, in alcuni giorni sono sufficienti 15 minuti, in giorni migliori 30 o 45 minuti.
È ciò che i fisioterapisti chiamano “calping yourself”. Ho posti a sedere in vari punti strategici e sono sempre felice di fermarmi ad ascoltare gli uccelli e godermi la vita all'aria aperta. Spesso mi fermo e faccio un lavoro diverso, magari lavare i vasi delle piante o estirpare le piantine (ho uno sgabello da bar nella rimessa dei vasi) o forse rinvaso qualcosa che ha superato la sua sede attuale come una pausa da un'attività fisica più faticosa . La risposta comune per quelli di noi con problemi di mobilità sono spesso letti rialzati e strumenti a manico lungo.
Non ho aiuole rialzate e i miei unici attrezzi a manico lungo sono la zappa e il rastrello. Nel corso degli anni ho raccolto alcune cose preferite. Ho un piccolo coltivatore con una maniglia "a pugno". La maniglia è ad angolo retto rispetto alla parte funzionale che mantiene felici i miei polsi. Credo che siano disponibili diversi strumenti di questo tipo e persino un allegato per adattare il proprio. Ho anche alcuni troncarami con cricchetto: sono lunghi circa 14 pollici, non sono pesanti e sono molto efficienti. Uso molto le mie "cecchini", si azionano con il palmo della mano invece che con le dita. Circa 21 anni fa mi sono trasferito nella mia casa attuale.
Condivido un giardino di 2 acri con mia sorella e mio cognato: non devo tagliare l'erba! Ho diverse aiuole e una striscia di verdure larga 4 piedi. L'aiuola più grande ha in un angolo una vecchia serra (non riscaldata) che negli anni si è sviluppata. Al centro c'è una vasca di plastica alta 18 pollici che contiene acqua e un'iride. Da questo si irradiano diversi vialetti, tanto che ho 6 o 7 piccole aiuole. Mi sono proposto di affrontarne uno o ½ alla volta. Alla fine si può ottenere molto. Occasionalmente ricevo aiuto con gli scavi pesanti, ma gestisco personalmente la maggior parte della potatura e del taglio delle siepi. Ma ammettiamolo: devi essere ottimista per essere un giardiniere. Adoro stare all'aria aperta con la fauna selvatica tutt'intorno e poi, spero, mangiare qualcosa che ho coltivato.
Primavera 2011: di Muriel Hunnikin, membro NRAS e gruppo NRAS, Yeovil